Proposte
Il Giorno della Memoria
Progetto mostra – concerto
Il concerto prevede un repertorio di brani strumentali e canzoni klezmer in Iddysh e in russo. Si è cercato di non dare all’esibizione un taglio didascalico, privilegiando un contesto discorsivo in cui i due musicisti interagiscono con il pubblico presentando il contenuto ed il significato delle canzoni in forma di brevissimo racconto o aneddoto. Data la straordinaria ampiezza del potenziale repertorio sono stati scelti soprattutto brani dalle tradizioni delle comunità ebraiche russe, bielorusse, ucraine e delle repubbliche baltiche, portando così all’ascolto del pubblico melodie e sonorità che mostrano una spiccata contiguità con molti degli stili musicali più in voga all’epoca: dallo swing al musical, dalla romanza al canto più prettamente popolare. Questa scelta si basa sul criterio e sullo scopo di voler mostrare quanto le comunità ebraiche dell’est Europa nel periodo compreso tra le due guerre mondiali fossero integrate nel tessuto sociale e culturale del tempo, inserendosi in un contesto che travalicava gli stessi confini geografici europei. Fu questa situazione che paradossalmente amplificò la tragedia cui andarono incontro gli Ebrei di quelle regioni, che non furono in grado di prevedere e valutare la portata degli eventi che li travolsero. La scelta dei brani inseriti in scaletta vuole essere una sorta di filo rosso che accompagna il pubblico nella vita, nella cultura e nella sensibilità delle popolazioni perseguitate negli anni della Shoah, conducendo infine gli spettatori dentro i lager con le canzoni che gli internati componevano o adattavano alla loro situazione di condannati.
Il concerto ha come suo naturale completamento una mostra di immagini strettamente attinenti con l’argomento, fondamentalmente suddivise in due sezioni.
Nella prima sezione è raccolta una serie di fotografie tratte dall’Archivio Nazionale della Seconda Guerra Mondiale di Minsk (Bielorussia); esse documentano in modo assai vivido la realtà dalle persecuzioni e delle deportazioni in quella città che allora era frontiera verso l’Europa occidentale e che quindi accusò più duramente di altre città sovietiche interne il colpo inferto dalle armate naziste.
La seconda sezione trae spunto dal fatto significativo che la disfatta delle armate naziste a Stalingrado fu vista in senso più ampio come la sconfitta di una ideologia di morte e sopraffazione supportata da una propaganda retorica e vuota.
Si tratta di una serie di stampe la cui fonte è una raccolta di opere grafiche satiriche di un trio di disegnatori sovietici noto con l’acronimo di “KUKRYNIKSY” (M. V. KUpriyanov, P. N. KRYlov, NIKolay Sokolov, con l’ultima Y che indica il plurale!). Iniziarono a lavorare negli anni ’30 del secolo scorso, e durante la seconda guerra mondiale il talento e l’arte di questo trio raggiunse l’apice creativo al servizio della propaganda bellica antinazista, quando seguì le vicende dell’Armata Rossa da Mosca a Berlino. I loro disegni satirici divennero un’arma potente e uno strumento efficace per mantenere alto il morale e lo spirito pugnace dei russi; erano stampati su manifesti, sulle pagine dei giornali, su volantini, sulle confezioni di conserve alimentari per le truppe e le popolazioni resistenti, sui pacchetti delle sigarette in dotazione ai soldati: raggiungevano così in modo assai capillare ogni frangia della popolazione molto più velocemente delle notizie portate dai servizi segreti. La satira, enfatizzando i tratti più grotteschi, sgradevoli e meschini dei propri bersagli, risultava uno strumento molto efficace per suscitare sentimenti di repulsione nei confronti del nemico, mettendone in risalto le debolezze e la drammatica comicità.. Il tratto dei disegnatori si fa però molto incisivo, realistico e privo di comicità nel quadro in cui inchioda alle loro responsabilità gli artefici dello sterminio degli Ebrei.
Natalya Chesnova: arrangiamenti, fisarmonica e voce
Nicola Portonato: chitarra, percussioni e voce
Contatti:
Nicola Portonato – cell. 339 48 46 588
Email: info@natalyachesnova.com
Audio e video su: http://myspace.com/natalyachesnova
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